Guardo le nuvole,
lascio che una forma mi porti via con sé. Sono sulla pianura e mi attraversa il lampo, ricado come pioggia, sentendo il sollievo di essere rigenerata nella trasformazione. Passa un animale, lo seguo, cavalco seguendo il mio istinto, fin sull’orlo dell’altopiano e scendo verso l’acqua che scorre nella valle. Un’ala d’angelo mi solleva verso il soffitto del paradiso, al cospetto di un coro che intona la gloria della creazione. Mi spingo più in là, attaccandomi alla coda di una stella, una cometa che accende il firmamento. |
Passo le ore setacciando lo spazio
spostandomi da una parte all’altra del pianeta. Sono mille espressioni, una sequenza infinita di emozioni, senza più identità mi sento più intera e comprensiva di ogni cosa. Mi muovo, danzo e poi mi fermo in attesa di un nuovo cambiamento. Fino alla sera, quando le nubi diventano grigi uccelli che migrano verso il buio ed io ritorno a terra. Alzo gli occhi ancora, un’ultima volta, prima che la notte cancelli ogni traccia dal cielo. Guarda le altre pagine musicali dell'autrice
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