Opera collettiva a cura
di Anna Montella
70 opere da cui ne scaturisce una sola
L'Opera comprende, infatti, i contributi (ovvero un verso per ogni opera selezionata) opportunamente mescolati tra loro per un risultato armonico, dei 70 Autori selezionati negli ambiti della IX edizione 2017 del Premio Nazionale "La Luna e il Drago".
di Anna Montella
70 opere da cui ne scaturisce una sola
L'Opera comprende, infatti, i contributi (ovvero un verso per ogni opera selezionata) opportunamente mescolati tra loro per un risultato armonico, dei 70 Autori selezionati negli ambiti della IX edizione 2017 del Premio Nazionale "La Luna e il Drago".
L’anima mia docile trasborda tra righe di parole
per la canzone che non ha cantato mentre raccolgo le foglie del mio tempo. Catarsi inattesa, parole già dette prima che il tempo fosse ed un sospiro uscito dal mio petto. Nell’ombra di uno sguardo e febbri antiche gli affreschi dalle tinte delicate alle pareti in ragnatele di silenzi. La farfalla che si ostina contro il muro, un gioiello una collana d’ambra appesa alla maniglia di una porta chiusa. Cos’è l’andare rapido svanire restare in balia della sorte come una biglia che sfugge dalle mani visi indistinti e meridiani senza clessidra. Sento l’aria che vibra tra il passato e il presente a disegnar trame di luce, sussurra una cantilena... Nella valle del tempo siamo tutti coscritti d’avventura. Sulla tavolozza delle mie emozioni ho stemperato cobalto colorando il giorno per farne puro canto. Il profumo dell'asfodelo si spanderà una volta ancora in cerca d’un approdo per cambiare il vento del destino nel fluire fervido della corrente. Stagioni di silenzi speranze perdute che credevo vittorie. Il mare azzurro di settembre mi scalda l’anima per rinnovare il sentire della pioggia togliendo il respiro all’opposta visione. |
Come si muore di poco all’imbrunire
la sfinitezza custodisce il niente. Affondano i piedi nella sabbia, rincorrendo il verso d’una poesia mi inoltro fra le ombre della sera delicata come una piuma nel sogno che non teme limiti. Come un aquilone librato nel destino che dura oltre la fine e si rinnova spalanco le finestre per ammirare l'alba. Un andare e venire senza ricordo, sospesa nello specchio mentre una luna opalescente custode del tramonto, si infrange nell’assoluto silenzio. Seduttrice sfuggente fra cuscini e nuvole discreta testimone d'intense passioni. Diafano il cielo. Ricordo ogni bene, ogni male fatto, ricevuto. La mia voce s’innalza solitaria. Mille bagliori riempiono gli occhi delle parole da cui nascemmo passando senza lasciti né traccia. Come sciarpa ai piedi della quercia sottile come filo di seta scivola la vita tra le mani in una tempesta di domande. Dolci desideri di stelle cadenti fragili istanti di felicità di tutti i sogni nessuno è perso. Le mani scivolano lungo la tastiera Nell'aria note di Chopin... |